Il mese scorso abbiamo partecipato alla fiera dei rifiuti di Bergamo, Waste Management Europe (Wme), durante la quale è stata illustrata la bozza del decreto sul RENTRI, il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti. Di seguito riassumiamo i punti salienti della bozza del decreto per anticipare cosa ci e vi aspetta.
Intanto possiamo stare tranquilli perché il RENTRI non entrerà in vigore fino alla fine del 2022, e saranno concessi ulteriori 12 mesi di tempo per iscriversi al sistema. Ricordiamo che Il RENTRI rientra, inoltre, tra gli obiettivi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), per cui ci sono “spinte” che sicuramente porteranno ad una sua realizzazione più o meno lontana.
Il RENTRI, Registro Elettronico Nazionale sulla Tracciabilità dei Rifiuti, sarà gestito dal Ministero della Transizione Ecologica e dall’Albo Nazionale Gestori Ambientali.
Il sistema sarà articolato da una parte anagrafica, dove caricare i propri dati come Ragione Sociale, Unità Locale, autorizzazioni, ecc.; una parte di tracciabilità che comprenderà:
- Registro Cronologico di carico e scarico
- Formulari
- Sistema di invio e comunicazione dei dati (ogni 15 del mese successivo ci sarà l’obbligo di inviare i dati sui rifiuti movimentanti nel mese precedente alle Autorità)
Del modello dei registri non sappiamo molto, ma possiamo dirvi che il Vivifir e i formulari che conosciamo oggi non esisteranno più, saranno sostituti dal XFIR.
XF犀利士
IR viaggerà tutto in digitale, sarò creato virtualmente, prima dell’avvio del viaggio, dal Produttore o dal trasportatore, firmato al momento della partenza e chiuso dall’impianto una volta che riceve i rifiuti. Probabilmente diremo addio anche alle quarte copie mandate tramite PEC.
Il RENTRI permetterà:
- Una vidimazione virtuale del registro e degli XFIR
- Un accesso diretto da parte delle autorità e del Catasto Rifiuti ai nostri dati sui rifiuti
- Un’elaborazione automatica del MUD
- Un’interoperabilità con l’Albo Nazionale
- Per chi già utilizza un Registro Elettronico, come il nostro, un sistema di interoperabilità.
Non tutti i soggetti saranno obbligati ad iscriversi, alcuni potranno comunque mantenere il registro cartaceo. Ci aspetta quindi un sistema misto, che sicuramente aumenterà la complessità della gestione del sistema, ma dall’altra parte velocizzerà alcune procedure.
L’azienda dovrà dotarsi di uno SPID, e probabilmente di cellulari o tablet che permettano agli autisti di accedere al sistema. Per chi trasporta rifiuti pericolosi (Cat. 5) sarà obbligatorio installare un sistema di Geolocalizzazione del mezzo.
Il sito del RENTRI e la sua sperimentazione sono già attivi, https://www.rentri.it/, ma siamo tutti in attesa dei decreti direttoriali che conterranno le istruzioni dettagliate e operative del sistema.